di Fabrizio De Angelis, La Tecnica della scuola, 3.11.2017
– Su Radio 24, nel corso della trasmissione Melog, il conduttore Gianluca Nicoletti ha parlato di religione cattolica e di scuola, utilizzando però frasi che riflettono il dibattito aspro, sempre vivo, sull’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica italiana.
RELIGIONE CATTOLICA: I RAGAZZI NON LA VOGLIONO PIÙ’?
Secondo una recente indagine di Demos-Coop, dice Nicoletti, la religione è ritenuta importante solo dal 7% delle generazioni più giovani, meno di un terzo rispetto al 2003. Insomma, fedi e ideologie appassionano sempre meno la “generazione della rete”.
IL CONCORSO PER IRC CHE COSTA ALLO STATO
Pertanto, secondo il conduttore di Melog, non avrebbe alcun senso bandire un nuovo concorso destinato agli insegnanti di religione, considerato anche il costo cospicuo che tale categoria di docenti rappresenta per le casse dello Stato. Ma non basta: Nicoletti continua ritiene che l’iter di selezione dei docenti di religione sarebbe un orpello fascista.
In chiusura di trasmissione, propone un sondaggio agli ascoltatori di Radio 24, ovvero 3 diverse proposte alternative all’ora di religione a scuola:
1) educazione alla scienza e al pensiero scientifico
2) educazione alla salute e alla prevenzione
3) cultura digitale e gestione relazioni web
LA REPLICA DELLO SNADIR
Non si è fatta attendere la risposta dello Snadir, il sindacato nazionale autonomo degli insegnanti di religione, che tramite il segretario generale Orazio Ruscica, risponde punto su punto a Nicoletti: “iniziamo col sottolineare un errore grossolano da parte del conduttore: Nicoletti pensa che ai 25.000 docenti di religione il Miur ne aggiungerà altri 4.000 attraverso il nuovo bando di concorso, da qui la critica sui costi addossati allo Stato. Invece, la verità è che tra i 25.000 si contano gli idr di ruolo e quelli non di ruolo. Il Miur bandendo il concorso farà in modo che, nel rispetto della legge 186/2003, i docenti non di ruolo possano passare a tempo indeterminato. Quindi nessun nuovo Idr, ma soltanto la possibilità di avere il contratto a tempo indeterminato per 4.600 precari che già insegnano religione”.
Ruscica difende la portata scientifica dell’insegnamento della religione cattolica a scuola, oltre a rigettare qualsiasi connessione con il fascismo, come Nicoletti ha riferito nel suo intervento.
Infine, lo Snadir vuole sottolineare, “riguardo la scarsa affezione alla religione da parte dei ragazzi, che ad oggi ancora quasi il 90% degli studenti sceglie l’ora di insegnamento della religione cattolica. E questa è la conferma che i giovani, anche se ritengono poco importante la scelta di fede, riconoscono comunque il valore dell’insegnamento che offre loro contenuti e strumenti per riflettere sulla complessità dell’esistenza umana nel confronto aperto fra cristianesimo e altri orizzonti di senso”, conclude il segretario Ruscica, che auspica in futuro un confronto con il conduttore Nicoletti.
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“Gli studenti non vogliono più l’ora di religione”. La polemica su Radio24 ultima modifica: 2017-11-04T05:09:15+01:00 da