Marco Barone, Orizzonte Scuola, 21.11.2016
La Legge 107 del 2015 al comma 121 dice “Al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali, e’ istituita, nel rispetto del limite di spesa di cui al comma 123, la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.”
Il DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 settembre 2015 all’articolo 5 comma 1 afferma in modo chiaro che “La Carta e’ assegnata a ciascun docente a mezzo di apposita card personale elettronica. In essa sono contenuti esclusivamente i dati personali e di servizio del soggetto beneficiario, utili agli esclusivi fini dell’associazione della Carta al docente titolare. L’importo di cui all’art. 3 e’, per ciascun anno scolastico, accreditato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, fatto salvo quanto previsto dall’art. 8 per l’anno scolastico 2015/2016.”
Mentre l’articolo 6 afferma che “ Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, provvede ad affidare il servizio relativo all’emissione, alla fornitura e alla gestione della Carta, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Eventuali utili derivanti dall’affidamento del servizio sono versati all’Entrata del bilancio dello Stato per essere successivamente riassegnati allo stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca. L’affidamento di cui al comma 1 disciplina eventuali limitazioni di carattere merceologico, geografico o telematico all’utilizzo della Carta ed e’ effettuato in tempo utile per consentire la distribuzione della Carta a decorrere dall’anno scolastico 2016/2017.”
Dunque quella che doveva essere fornita ad oltre 740mila docenti doveva essere una carta elettronica. Simile a quella che rilasciano le catene commerciali, i benzinai, una carta semplice semplice, con nome cognome e codice fiscale e dove viene caricata la somma dei 500 euro.
Invece, cosa si sono inventati? Andando in un certo senso contro la Legge? Il ‘borsellino elettronico’. L’applicazione web “Carta del Docente” ed i “Buoni di spesa ” .
Con una procedura complessa, che sta scoraggiando i più a procedere, e con i costi scaricati sulle spalle del personale della scuola, per non parlare del rischio che non tutti accetteranno quel tipo di buono.
Perché tutto ciò? Sinceramente mi son fatto due pensieri. Il primo è che non vi era la copertura economica per procedere con la distribuzione di oltre 740 mila tessere, il secondo è che, visto che la copertura garantita ad oggi è solo per tre anni, vedi mai che non finanziano più i 500 euro e dunque meglio risparmiare che affrontare un costo che potrebbe essere inutile?
Oppure, terza ultima considerazione, semplicemente, il comma 121 della Legge 107, che non è applicato in modo tassativo ma raggirato all’italiana, è semplicemente, per qualche motivo, inapplicabile, ma qualcuno dovrà pur dircelo, o no?
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